Il coronavirus cambierà per sempre il nostro modo di lavorare. Avremo certamente preferito che ciò avvenisse in maniera naturale e non tragica come sta succedendo, ma dobbiamo prendere atto della realtà. In questo scenario improvviso, ci siamo trovati impreparati a gestire una nuova situazione: dover lavorare da casa. Noi a Inventu, avevamo intrapreso da tempo questa possibilità, e ne abbiamo tratto vantaggio. Vi raccontiamo la nostra esperienza.
Il nostro è un piccolo team di persone che vanta una larga esperienza nel software, sia a livello di sviluppo che di gestione manageriale dei progetti ad esso correlati. Ciascuno di noi ha una provenienza geografica variegata (provincia Olbia Tempio, Cagliari, Veneto, Cina, etc). Diventava difficile riunirci fisicamente per poter lavorare tutti assieme.
Abbiamo pertanto pensato ad un progetto, che avevamo realizzato assieme nelle nostre esperienze pregresse, prima di fondare Inventu, sviluppato in tempi relativamente brevi e con artefatti di alta qualità.
Era un periodo di cambiamenti per molti di noi: famiglia, trasferimenti, … Decidemmo di organizzare completamente il lavoro online. In quel frangente, Skype si rivelò un grande aiuto (e lo è tuttora…). Assieme ad esso, usammo anche una metodologia Agile, prendendo spunto dall’XP Programming. All’interno del team vi erano dei ruoli ben definiti, ed ogni mattina facevamo su Skype quello che in Agile viene detto Stand-Up Meeting, ovvero ciascuno di noi dice cosa ha fatto il giorno precedente e cosa farà in quello attuale, mettendo eventualmente in risalto le problematiche che possono emergere. Con lo stand-up meeting tutto diventa chiaro: tutti sanno quello che stanno facendo gli altri, in poche battute si possono risolvere problemi decisionali, o tecnici (discussi meglio dopo il meeting con i diretti interessati) e tutti si sentono una squadra. Quasi una missione quotidiana. Nel resto della giornata comunicavamo con Skype tramite la chat per brevi messaggi di aggiornamento o video chiamata per cose più impegnative.
Nella nostra attività facevamo fatto largo uso di un altro strumento: Google Drive con Google Docs. Con esso abbiamo potuto condividere in maniera efficiente i documenti di lavoro (proposte progettuali, documenti di analisi dei requisiti e di progettazione), organizzandoli in cartelle (ogni cartella con il nome del progetto). Ma la feature più potente che ha fatto la differenza è stata la possibilità di editare in tempo reale i documenti con Google Docs. Ci ha permesso di lavorare su uno stesso file, di aggiungere delle annotazioni che venivano puntualmente notificate ai colleghi, aprire chat sul documento per poter comunicare senza distoglierci dal documento. Il risultato è stato inaspettato: software di alta qualità, documentazione perfetta, sistema consegnato in tempi rapidi e in produzione senza alcun problema!
Questo modo di lavorare lo abbiamo adottato per Inventu, ed è stato per noi naturale, perchè è stata solo una prosecuzione. Certo, lo abbiamo migliorato, e nel frattempo sono nati nuovi strumenti di lavoro (Slack, Trello, etc.), inoltre il concetto di smart working è diventato uno dei nuovi trend. All’inizio ci davano del matto, e che non era un modo corretto di lavorare. Ma a noi le critiche non sono mai interessate, perché ci rendevamo conto che si rendeva di più e meglio. Non può che farci piacere sapere che ora, la maggior parte delle aziende considera o applica lo smart working. D’altronde la tecnologia ci da i mezzi per risolvere i problemi o no?
Non è forse un problema doversi mettere in viaggio tutti i giorni ed intasare le strade con il traffico, inquinando ed arrivando nervosi e stanchi in azienda al mattino? E’ anche ovvio che gli incontri fisici periodici ci devono essere, sarebbe troppo innaturale, ma se impostato bene, lo smartworking può sostituire gran parte del lavoro che normalmente si svolge con la presenza fisica.